Ti definisci più attore o cantante?
Io sono un autodidatta, non ho mai studiato né musica né recitazione. Sono stati gli incontri che ho fatto che hanno determinato la mia formazione, prima l’oratorio con la scuola, poi gli amici. Ho imparato e continuo ad imparare facendo. Il mio modo di cantare è stato sempre un canto recitato, avendo dentro una grande espressività. Quello del teatro e della musica è un gioco infantile che si è ampliato. Ho la fortuna di calcare il palcoscenico diverse volte l’anno, e questo è il mio migliore esercizio.
Nel 2000 vinci Sanremo con gli Avion Travel. Quanto questa vittoria ha cambiato te e il tuo gruppo
A Sanremo siamo arrivati pur essendo diversi da tutti gli altri, e la difficoltà ci era sembrata quella di riuscire ad entrare in una dimensione troppo diversa dalla nostra. La platea invece ci ha costretto ad un confronto con tutti gli altri in gara. È stata una grandissima esperienza che ci ha cambiato ma che nel tempo ci ha restituito valore. (con un ringraziamento a Caterina Caselli). Oggi il pubblico ci riconosce qualità e tradizione anche all’estero, cosa che dobbiamo proprio a quell’ evento.
Che rapporto hai col teatro
Non ho fatto tanto teatro, e continuo a ritenere il teatro di Edoardo condiviso con mio fratello Tony, l’esperienza più formativa fra tutte. A mio fratello Tony devo tanto, le tantissime repliche fatte con lui, che mi sono valse il Premio Ubu a teatro, i tanti concerti, sono stati una grande scuola, per chi come me è un autodidatta, il confronto continuo con pubblico, col palco, con gli attori, col corpo e col testo ti costringe ad una introspezione continua.
Il rapporto con tuo fratello Tony
Il mio rapporto con Tony è fondato su valori legati all’armonia. Tony mi ha aiutato molto e mi ha dato tantissimo perché tutto quello che ho fatto con lui mi ha enormemente arricchito, nonostante le nostre strade siano diverse,
Cosa ne pensi del sistema teatrale italiano.
Non posso dire di avere grandi conoscenze in merito, ma dico che il teatro dovrebbe essere il luogo deputato alla conoscenza, al rinnovo di sé e non lo è. La presenza invadente delle commissioni e dello stato non aiutano il rinnovamento.
Parliamo del nostro Napoli, dello scudetto e di questo anno sfortunato.
Sono cresciuto tifando Napoli, con mio padre, con la mia famiglia, l’azzurro è il colore della mia famiglia. Per tanti anni non ho seguito più il calcio quasi per andare contro al sistema fatto di tanto e troppo calcio.
Il calcio è uno sport importante… è una bellissima rappresentazione della guerra che va avanti secondo regole che porta però alla pace. Ho anche vissuto gli scudetti di Maradona, che per me sono stati gioia infinita, come quella dello scorso anno. Sappiamo però che il talento va accanto alla fortuna e così come l’anno scorso la fortuna ci ha asssistito, quest’anno ci ha voltato le spalle. I conti pero si fanno sempre alla fine, e io mi auguro che questa fame di vittoria unisca i tifosi nella difficoltà e che faccia crescere tutto il pubblico napoletano.
Cosa pensi del teatro ragazzi
Penso che il teatro ragazzi sia un ambito fondamentale per la nascita e la crescita del pubblico, del suo senso critico e del sentire quel vibrare insieme intorno ad un evento. Molti attori pensano al teatro come alla pensione dell’attore, io credo che le istituzioni dovrebbero invece prestare molta attenzione al teatro e in particolare al teatro ragazzi.
BIOGRAFIA
Voce degli Avion Travel, teatrante e attore impegnato, Peppe Servillo è un artista completo che sorprende di volta in volta per la capacità di adattarsi alle forme d’espressione più varie. Eclettico e versatile, comico e drammatico, è uno dei volti più interessanti della cultura italiana.
L’esordio in musica. Nato vicino ad Alessandria, Peppe Servillo si trasferisce poco dopo a Caserta, dove coltiva fin da giovane la passione per la musica. La formazione nel campo non avviene nei canali tradizionali delle scuole ma cresce tra le mura di casa; musicista autodidatta dotato di originale talento, riesce a sfondare grazie all’incontro fortunato con alcuni brillanti strumentisti della zona, con i quali forma la Piccola Orchestra Avion Travel (poi chiamata più semplicemente Avion Travel). Siamo agli inizi degli anni Ottanta quando il rock lo travolge e la fortuna del gruppo intraprende la via del successo. Nel 1992 pubblicano il cd “Bellosguardo”, seguito dalla collaborazione con Lilli Greco per un’opera musicale in un atto, “La guerra vista dalla luna” con Fabrizio Bentivoglio, con il quale instaura un importante sodalizio artistico che riprenderà più volte nel corso della sua carriera.
Il festival di Sanremo. Dopo la tournee italiana dello spettacolo, terminata attorno al 1996, esce l’album live “Vivo di canzoni” che inaugura un nuovo viaggio itinerante nelle regioni italiane e in Europa. Decidono poi di partecipare al festival di Sanremo con la canzone “Dormi e sogna”, vincitrice del Premio della critica e della giuria di qualità. Da lì nasce la collaborazione con Peppe Vessicchio con il quale compone “Sogno” interpretata poi da Andrea Bocelli; le collaborazioni continuano sia con artisti italiani (Marisa Monte, Caetano Veloso, Patty Pravo, Fiorella Mannoia, Paolo Conte) che con personalità di livello internazionale (David Byrne, Ryuichi Sakamoto).
La vittoria a Sanremo e il debutto al cinema. Alla fine degli anni Novanta, gli Avion Travel pubblicano l’album “Cirano”, premessa musicale del ritorno al festival di Sanremo nel 2000, dove presentano la canzone “Sentimento”, un piccolo capolavoro che vince il concorso. Il successo nel campo musicale non ostacola il desiderio di aprirsi ad un altro tipo di esperienze artistiche; nel 1999 passa così alla sceneggiatura del cortometraggio Tipota diretto dall’amico Fabrizio Bentivoglio, al quale partecipa anche come attore al fianco di Valeria Golino. Recita in seguito nel drammatico Domenica (2001) di Wilma Labate, dove interpreta un commissario, in La felicità non costa niente (2003) di Mimmo Calopresti e nella trasposizione cinematografica di Don Chisciotte de la Mancia Quijote (2006) diretta da Mimmo Paladino, dove interpreta il protagonista. Nel frattempo torna a teatro con “La notte di San Donnino”, seguito a breve dalla pubblicazione degli album “Storie d’amore” dove gli Avion Travel cantano brani degli anni Sessanta e “Selezione 1990-2000”.
Lascia perdere, Johnny! e l’omaggio a Modugno. Nel 2007 l’amico Fabrizio Bentivoglio debutta come regista del lungometraggio Lascia perdere, Johnny!, film nel quale interpreta la parte di Gerry Como, a fianco del fratello Toni. Nello stesso anno esce l’album “Danson metropoli – Canzoni di Paolo Conte”, che segna la trasformazione del gruppo, da orchestra a quartetto, composto da Servillo, Fausto Mesolella, Mimì Ciaramella e Vittorio Remino. Tra il 2008 e il 2009 portano a teatro lo spettacolo “Uomini in frac”, in cui eseguono alcune canzoni di Domenico Modugno in occasione dei cinquant’anni della canzone “Nel blu dipinto di blu”.
Ruolo da protagonista per Into Paradiso. Dopo l’uscita dell’album “L’amico magico” (2009), ritorna al mondo della recitazione, dimostrando nuovamente una versatilità prodigiosa. L’occasione gli viene offerta da Paola Randi che lo inserisce nel cast di Into Paradiso (2010), dove duetta con Gianfelice Imparato, nei panni di un politico corrotto, stretto dalla morsa della camorra che lo ricatta senza indulgenza. Nello stesso anno prende parte anche al progetto musicale Passione di John Turturro, omaggio meticoloso alla carica emotiva della canzone napoletana. Segue poi il film tv Mannaggia alla miseria (2010) di Lina Wertmüller, con Gabriella Pession e Sergio Assisi. Nel 2006 viene scelto come protagonista del film artistico di Mimmo Paladino Quijote, nel quale interpreta un affranto e spaesato Don Chisciotte, attraverso la sua disperata ricerca di realtà e verità nel mondo che lo circonda. Fra i suoi lavori più recenti ricordiamo: l’album Spassiunatamente di Peppe Servillo&Solis String Quartet (2012); nello stesso anno esce il film dei Manetti Bros Paura che lo vede come interprete. Da marzo 2013 è in tournée teatrale assieme al fratello Toni con la commedia di Eduardo De Filippo Le voci di dentro, con cui ha vinto il premio “Le maschere del teatro italiano” e il premio “Ubu” come miglior attore non protagonista. Nel 2015 è di nuovo a teatro con il fratello Toni e i Solis String Quartet con lo spettacolo La parola canta, un concerto-reading che celebra Napoli attraverso poesia e canzone.
a cura di Maurizio Stammati