Giorgio Sacaramuzzino è un Autore, Attore e Scrittore che oggi ricopre la carica di direttore artistico ed organizzativo del Teatro Ragazzi presso il Teatro Nazionale di Genova, organismo questo nato qualche anno fa dalla fusione tra il Teatro Stabile di Genova e la compagnia Teatro dell’Archivolto, formazione nella quale Scaramuzzino ha lavorato per oltre trenant’anni occupandosi sempre di teatro rivolto alle nuove generazioni.
Lo incontriamo per parlare con lui di un progetto molto interessante ed innovativo che il TNG ha lanciato agli inizi del mese di Ottobre per dare una risposta alla difficile situazione che stiamo attraversando, il progetto si chiama CLASSE IN TEATRO, sentiamo da lui stesso di cosa si tratta:
“Quest’anno, nell’impossibilità di proporre alle Scuole della Città la tradizionale stagione di spettacoli, il Teatro Nazionale di Genova, ha messo in campo “Classe a Teatro”, un progetto innovativo della durata dell’intera stagione che prevede l’accesso a Teatro ogni mattina di quattro classi che possono essere sia della Scuola Primaria, che Secondaria Inferiore ed anche Superiore. La particolarità sta nel fatto che le classi non vengono a teatro per assistere solo ad uno spettacolo, ma per trascorrerci un’intera mattina, dalle 8 alle 13 o 14 a seconda del loro orario scolastico. In sostanza quel giorno la Scuola si sposta in Teatro, con la stessa estensione oraria. I genitori portano i figli direttamente a Teatro per poi riprenderli all’uscita, come facevano a Scuola. Nel corso della mattinata le quattro classi saranno separate in quattro distinti spazi, rispettando quindi le normative in tema di contenimento del Covid-19, assisteranno a lezioni di regia, recitazione, scenografia, costumi e tecnica, avranno la colazione offerta e in conclusione potranno assistere ad uno spettacolo teatrale del TNG, attinto dal progetto “Urgenze”, un percorso che ha visto il Teatro impegnato nella produzione di spettacoli dai 6 ai 18 anni, incentrati su alcune “urgenze” sociali, quali la mafia, la legalità, il femminicidio, ecc.
Il progetto è stato presentato ad inizio anno scolastico alle Scuole di Genova destando un notevole interesse, al momento è sospeso per evidenti ragioni, ma verrà ripreso appena possibile e fino al termine dell’anno scolastico. Non è detto che non venga riproposto anche negli anni a venire, indipendentemente dall’emergenza sanitaria.
Lo spazio che ospiterà “Classe in Teatro” è quello del Polo Teatrale di Sampierdarena, una struttura che dispone di due Sale di spettacolo, un ampio cortile esterno e diversi spazi adatti ad ospitare in sicurezza le classi per le ore di lezione previste.”
Chiediamo a Giorgio Scaramuzzino quali sono le sostenibilità economiche di questo progetto che ci sembra complesso e capace di interessare un numero elevato di persone: Insegnanti, Organizzatori, Attori ecc.
“Il Teatro Nazionale di Genova è un Teatro Pubblico e direi che ha il dovere di fare dei progetti di particolare valore sociale, indipendentemente dalla loro sostenibilità finanziaria, è evidente che questa specifica azione non può reggersi con la sola voce incassi, i ragazzi pagherebbero un biglietto d’ingresso di € 10,00, nel quale sono comprese le lezioni, lo spettacolo ed anche la colazione, appare chiaro che con un’utenza di circa 100 ragazzi l’incasso non possa coprire le spese. In questo caso è il Teatro che interviene e che sostiene il progetto ritenendolo di particolare valore sociale ed educativo. Si cercheranno anche dei sostenitori privati, degli sponsor, ma è comunque indispensabile l’intervento del Teatro stesso, d’altra parte se queste azioni non le intraprende un Teatro Nazionale chi mai dovrebbe farle?”
Chiediamo a Giorgio che cosa secondo lui dovrebbe fare oggi il Teatro Ragazzi Italiano per far attraversare la tempesta in corso.
“Non fermarsi! Questa è secondo me la cosa fondamentale che tutti dobbiamo fare, trovare sistemi innovativi, pensare, progettare, ma non fermarsi, mai. E’ importante continuare a far sentire la nostra presenza. In questi giorni ad esempio si è tenuto a Mantova il festival “Segni d’Infanzia”, con modalità on line ovviamente, purtuttavia si è tenuto, è stato fatto, con tenacia e determinazione e la stampa ha dato molto risalto a questo fatto. Credo che tutte le compagnie, piccole o grandi che siano, debbano tener duro e far sentire che siamo un comparto vivo, capace di soffrire e di andare avanti. Penso che questo brutto periodo possa diventare per il mondo del Teatro Ragazzi, un’opportunità per emergere dal buio creato in questi ultimi anni. Sta alla nostra creatività, che sappiamo, non è poca!”
Intervista a Cura di Marco Renzi