FONDAZIONE PIEMONTE DAL VIVO, PROGETTO “OnLIVE”, NE PARLIAMO CON ALESSANDRA VALSECCHI UFFICIO STAMPA DELLA FONDAZIONE

E’ partito Venerdì 27 Novembre “onLive”, un palinsesto digitale curato dalla “Fondazione Piemonte dal Vivo” che, partendo dalla situazione di chiusura dei teatri e dello spettacolo dal vivo, punta a mantenere vivo il rapporto con il proprio pubblico e al contempo creare occasioni di lavoro per artisti e tecnici. Ne parliamo con Alessandra Valsecchi, responsabile dell’ufficio stampa della Fondazione stessa. Spiegaci meglio di cosa si tratta.

onLive” è un palinsesto di spettacoli che la “Fondazione Piemonte dal Vivo” ha voluto mettere in campo in un momento molto speciale e difficile che tutto il comparto dello spettacolo dal vivo sta attraversando, con il preciso scopo di creare preziose occasioni di lavoro per artisti e tecnici e al contempo mantenere una vicinanza con il proprio pubblico. Diciamo subito che non si tratta di streaming ma di un progetto concordato con diversi artisti, ai quali è stato chiesto di adattare alcune loro opere per farne delle puntate della durata massima di 20/30 minuti, durata che crediamo sia consona al mezzo che verrà utilizzato che è quello del computer a casa. Non è ovviamente un progetto alternativo al teatro ma una risposta particolare in un periodo straordinario. Il cartellone completo è consultabile sul sito internet www.piemontedalvivo.it/onlive, è cominciato il 27 Novembre, andrà avanti fino al 17 Febbraio e potrà essere complementare anche con l’eventuale e auspicata riapertura delle Sale.

La fruizione per il pubblico è completamente gratuita, tranne in un’occasione speciale di cui parleremo più avanti.

Scendiamo un attimo sul piano più strettamente economico, si impegnano artisti e compagnie su adattamenti, si mobilitano tecnici dello spettacolo e tecnici delle riprese video, tutto offerto gratuitamente, come si sostiene il progetto.

Agli artisti abbiamo chiesto di operare su spettacoli che già avevano o sui quali stavano comunque lavorando, questo non significa che il loro impegno debba essere gratuito, tutt’altro, la Fondazione corrisponde un cachet per il lavoro fatto. Analogo impegno è stato preso con il personale tecnico, sia esso del teatro che nell’ambito della ripresa video. Le troupe incaricate per le riprese video sono a carattere assolutamente professionale al fine di garantire la massima qualità delle immagini e dell’audio. Il costo dell’intero progetto è interamente a carico della Fondazione che sta facendo esattamente quello che avrebbe fatto in condizioni di normalità, vale a dire programmare teatro, musica e danza nelle moltissime sale della Regione Piemonte. Considerando che in condizioni di non pandemia avremmo messo in campo circa 900 spettacoli con costi annessi, quello che “onLive” comporta è la stessa modalità di impegno. Sia finanziario che organizzativo.

Parlavi poco fa di un solo spettacolo per il quale sarà previsto un pagamento, quale e perche.

Nella stesura della stagione, è nato un progetto speciale attorno allo spettacolo “Segnale d’allarme-Smart Watching” di Elio Germano per la regia di Omar Rashid. In questo lavoro, al pubblico, venivano forniti al momento dell’ingresso in Sala dei visori capaci di rendere tridimensionale la visione dello spettacolo. Visto che lo spettatore non può andare a teatro abbiamo pensato di portargli a casa il visore necessario. Sono state coinvolte le librerie, dove chi è interessato, può recarsi, prendere il visore, lasciare € 10,00, vedere lo spettacolo e poi riconsegnare l’oggetto alla libreria stessa. In questa prima fase verrà coinvolta la sola Città di Torino, poi gli stessi visori verranno spostati in altre Città del Piemonte e pian piano arriveremo a tutta la Regione.

intervista a cura di Marco Renzi