Premio Otello Sarzi, le recensioni

Mario Bianchi (Eolo)

Dal 24 al 26 Giugno, proveniente da Porto Sant’Elpidio e Osimo, si è svolto nel piccolo delizioso paesello marchigiano di Montegranaro, complici Peppe Nuciari e il suo ideatore, l’indomabile Marco Renzi la venticinquesima edizione del Premio Nazionale Otello Sarzi, quest’anno diviso in due: uno dedicato alle giovani compagnie, l’altro al Teatro di Figura. Un edizione nel complesso soddisfacente con diversi spettacoli già attraversati dallo sguardo di Eolo (come il delicato omaggio che Paolo Comentale ha dedicato a Lele Luzzati con il suo Pulcilele o la stralunata versione clownesca di Cappuccetto Rosso di Motaz) con creazioni ancora da rivedere, come è il caso nella sua eccessiva ripetività della per altro curiosa e coraggiosa versione del romanzo di Rabelais “Gargantua e Pantagruel” di Bam Bam Teatro.

Diverse anche le creazioni dedicate alle arti circensi dal teatro poetico di Giulie Lanzafame visto a Vimercate, ad “Immaginaria” del Teatro delle Foglie, creazione assai meno felice della precedente “Ballata d’Autunno”.

Ci sono piaciuti in uno spettacolo assai interessante di Danza i due ragazzi di Sub Limen che in “Patchwork” visitano a modo loro attraverso la danza Frankenstein e Pinocchio.

Ma ecco qui i responsi della giuria riguardo i 12 spettacoli presentati.

PREMIO NAZIONALE OTELLO SARZI 2019
GIOVANI COMPAGNIE
VINCITORE

“BLACKOUT NEL MERAVIGLIOSO MONDO DI UOZ (APP)”
presentato dalla compagnia
ABC ALLEGRA BRIGATA CINEMATICA (Bergamo)

con la seguente motivazione: La storia di Pixel e Sonar parla ai giovani del nostro tempo attraverso il linguaggio della danza e del video, conducendoli, per mezzo delle immagini quotidiane utilizzate dai loro strumenti tecnologici e mediatici, in un viaggio attraverso il senso dell’amicizia e delle relazioni sociali. Come in uno specchio, lo spettacolo riverbera sulla scena il clima claustrofobico nel quale le nuove generazioni si trovano immerse. Un improvviso blackout anzi che spegnere la comunicazione la accende finalmente sui valori della vita, con un finale affidato alle immagini di un video piacevole e significativo.

TEATRO DI FIGURA
VINCITORE

“PULCINELLA MOLTO MOSSO”
presentato dalla compagnia
LE GUARATTELLE DI ENRICO FRANCONE (Bari)

con la seguente motivazione: Il premio vuole sottolineare, nella scoperta di un giovane artista, la continuità di un’arte popolare come quelle delle guarattelle nel solco della tradizione dei grandi maestri. Enrico Francone nel proporre tutte le situazioni tipiche di questo particolare genere di Teatro di Figura, ha dimostrato di possedere grande senso del ritmo e capacità di coinvolgere il pubblico di tutte le età.

RENATA REBESCHINI (utopia)

Quest’anno il Premio Nazionale Otello Sarzi si è svolto a Montegranaro, sempre nelle Marche (dopo le esperienze a Porto Sant’Elpidio e Osimo) e in questa XXV edizione sono state create due categorie: una per il premio giovani compagnie, come nelle edizioni precedenti, e una, nuova, per il teatro di figura.

Nelle calde e assolate (ma per fortuna accompagnate da una meravigliosa brezza) giornate del 24, 25 e 26 giugno, i 12 spettacoli partecipanti, selezionati sulle oltre 50 domande pervenute, si sono succeduti in una piazzetta, nel piccolo anfiteatro all’aperto e nel teatro comunale, con sempre un’ottima presenza di pubblico, composto da ragazzi e famiglie.

La Giuria era composta da Marco Renzi, ideatore ed anima del Premio, Direttore di Proscenio Teatro Ragazzi e del festival Marameo di cui il Premio fa parte, Giuseppe Nuciari, fondatore e direttore artistico di Veregra Street festiva, manifestazione dedicata al teatro di strada tra le maggiori in Italia, Mario Bianchi, direttore della rivista telematica Eolo, autore e studioso di teatro per l’infanzia e la gioventù, Renata Rebeschini, attrice, autrice, regista, direttrice artistica del festival Nazionale del Teatro per Ragazzi di Padova, Isabelle Roth, operatrice culturale e burattinaia, famiglia Sarzi, Flavia Valloppi, attrice, autrice e regista del Florian Metateatro, Centro di Produzione teatrale di Pescara.

Di seguito le due compagnie vincitrici con le relative motivazioni:

PREMIO NAZIONALE OTELLO SARZI 2019
sezione GIOVANI COMPAGNIE
“BLACKOUT NEL MERAVIGLIOSO MONDO DI UOZ (APP)
presentato dalla compagnia 
ABC ALLEGRA BRIGATA CINEMATICA (Bergamo)
con la seguente motivazione: La storia di Pixel e Sonar parla ai giovani del nostro tempo attraverso il linguaggio della danza e del video, conducendoli, per mezzo delle immagini quotidiane utilizzate dai loro strumenti tecnologici e mediatici, in un viaggio attraverso il senso dell’amicizia e delle relazioni sociali. Come in uno specchio, lo spettacolo riverbera sulla scena il clima claustrofobico nel quale le nuove generazioni si trovano immerse. Un improvviso blackout anzi che spegnere la comunicazione la accende finalmente sui valori della vita, con un finale affidato alle immagini di un video piacevole e significativo.

PREMIO NAZIONALE OTELLO SARZI 2019
sezione TEATRO DI FIGURA
“PULCINELLA MOLTO MOSSO”
presentato dalla compagnia 
LE GUARATTELLE DI ENRICO FRANCONE (Bari)
con la seguente motivazione: Il premio vuole sottolineare, nella scoperta di un giovane artista, la continuità di un’arte popolare come quelle delle guarattelle nel solco della tradizione dei grandi maestri. Enrico Francone nel proporre tutte le situazioni tipiche di questo particolare genere di Teatro di Figura, ha dimostrato di possedere grande senso del ritmo e capacità di coinvolgere il pubblico di tutte le età.

Inoltre la giuria ha sentito la necessità di segnalare lo spettacolo “Hansel e Gretel, una fiaba illustrata” presentato dalla Compagnia Franceschini performer Arts (Verona): lavoro in cui tutte le tecniche artistiche del Teatro di Figura vengono valorizzate nel raccontare una storia senza tempo. Gianni Franceschini, da vero Maestro, riesce con leggerezza, ad accompagnarci nella storia dei due celebri fratelli, passando dalla narrazione, a disegni, al movimento di figure da lui stesso costruite, fino al video: tracce inconfondibili della sua arte.

La recensione degli altri spettacoli in gara non intende raccontare storie in sè, spesso assai famosa, ma commentare il modo in cui è stata proposta.

LA MOSCA PARAPIGLIA
Teatrino di Puk (Pisa)
La storia di una mosca fastidiosa raccontata dalla stessa burattinaia che entra ed esce dalla baracca per rapportarsi con il giovane pubblico…che nel caso specifico era assai difficile da coinvolgere (cosa che non tutti sanno fare): lo spettacolo, però avrebbe avuto bisogno proprio di questo in quanto le scelte di come continuare la storia dipendevamo dagli interventi degli spettatori che non sono stati molto partecipi, cosa che sicuramente avrebbe aiutato ad alzare il livello di attenzione e di allegria.

IL GIRARINO DEL GIGANTE
Gruppo Teatrale Panta Rei (Vicenza)
Ispirato al racconto di Oscar Wilde, ci si trova in un giardino dove un grande albero dialoga con una bambina che gioca allegramente finchè non rientra il proprietario, proprio il Gigante egoista, che non accetta intrusi in casa sua.

Scenografia piacevole, pur se non eccezionale, ma si è sentita soprattutto la mancanza di una regia che sapesse mettere insieme personaggi e immagini: bella l’enorme testa del gigante; non supportata dai movimenti (l’uso della maschera richiede un’armonica capacità di gestualità) e dalla voce dell’attore non pulita da accenti e chiare vocalità. Anche il personaggio della bambina risulta alquanto lezioso: sappiamo le difficoltà da parte di un adulto, ancorchè si tratti di una ragazza giovane e carina, di essere credibile e non stucchevole.Ripeto, una regia rigorosa e sicura potrebbe certamente migliorare lo spettacolo.

GARGANTUA E PANTAGRUEL
Compagnia Bam Bam Teatro (Verona)
Difficile, difficile, difficile portare in teatro un testo letterario e i coraggiosi attori di Bam Bam Teatro ci hanno provato ancora una volta (dopo il bellissimo Capitani Coraggiosi) dimostrando la loro ottima capacità attoriale. Rimasti chiusi dentro ad un museo i due, Garantua e Pantagruel novelli (forse) padri di altri immaginari figli, vogliono dimostrare, con le spacconate degli omonimi personaggi di Rabelais, il fatto di essere anch’essi dei Giganti. L’dea che un padre possa apparire un gigante agli occhi di un figlio è certamente vincente: la difficoltà sarebbe riuscire a realizzare il tutto in modo meno farraginoso, quasi impossibile fa seguire per chi non conosce il testo originale.

IL FANTASMA BARBUTO
Zanubio Marionette (Sondrio)
Un classico racconto di burattini, con le imprese dei due investigatori Balanzone e Sganapino con una storia dalle tinte bule e tragicomiche. Buono l’uso dei burattini e delle voci, pur se a volte, un po confuso.

YES LAND
On arts (Torino)
Una performance, quella di Giulio Lanzafame, davvero difficile a causa di un pubblico assolutamente indisciplinato che si appropriava anche dello spazio scenico (si era nell’anfiteatro all’aperto) e che certamente non aiutava la concetrazione del perfomer che, in uno spazio scenico in cui tutto era mescolato, si esibiva, senza parole, in varie tecniche dal clown alla giocoleria all’acrobatica. Indubbiamente bravo, ha saputo gestire in modo spiritoso anche i momenti di difficoltà.

CAPPUCCETTO ROSSO, IL LUPO E ALTRE ASSURDITA’
Mataz Teatro (Vicenza)
Uno spettacolo divertente che ha saputo tenere inchiodato il numeroso pubblico grazie all’abilità dei due protagonisti che hanno voluto ricedere la celebre favola in modo intelligente e spiritoso, certamente fuori dagli schemi e con un’interpretazione credibile pur nel mondo dell’assurdo che hanno saputo creare.

IMMAGINARIA
Gran Teatro (Bari)
Cercare la poesia a tutti i costi non può essere vincente, è quanto mi sento di dire di uno spettacolo che sulla carta, o meglio, sulla scena si presentava pieno di aspettative: in un centro una enorme struttura che faceva prevedere acrobazie spettacolari e che, al contrario, ha lasciato la bocca asciutta. Dopo i primi cinque minuti in cui ci si aspetta di vedere qualcosa ….eccone altri dieci di lenta attesa, poi altri, infine qualche performance, ma nulla di speciale, e ancora attesa… non è circo, non è danza, tanto meno teatro. Ricordo con rimpianto il precedente spettacolo della compagnia.

PULCINELLE
Gran Teatrino (Bari)
Sul palcoscenico del teatro di Montegranaro è stata allestita un’enorme baracca per raccontare varie storie ispirate al grande Emanuele Luzzati. Le scene riprendevano i disegni dello straordinario artista (meravigliosamente perfetta la casa di Pulcinella), con tutti i personaggi creati dalle sue figure, a cominciare appunto da Pulcinella. Bellissime le immagini, bravi i burattinai, e, commovente la chiusura, piena di poesia, nel saluto finale a Lele. Grazie Paolo (Comentale) a te e ai tuoi collaboratori.

Infine lo spettacolo che ha sostituito il previsto Colorful, la cui assenza e pienamente giustificata, quel “Patchwork” messo in scena dai due ragazzi i Sub Limen: inaspettato.