MAGO SALES, DON SILVIO MANTELLI. IL RISCHIO DI ESSERE FELICI

Oggi incontriamo don Silvio Mantelli, prete per vocazione e mago per passione, maestro di Arturo Brachetti e di molti altri bravissimi artisti.

Don Silvio, perché la scelta di un pubblico bambino?

Due sono stati i motivi di questa mia scelta. Il primo è stato per un fatto naturale, dovuto al mio carattere di eterno bambino. Penso che dentro di me non sia mai morto il mito di Peter Pan. Io mi trovo bene con i bambini, forse anche meglio che con gli adulti.

Il secondo motivo è dovuto al fatto di aver scelto di essere prete di don Bosco e quindi ho avuto l’opportunità, meglio la fortuna di lavorare per la categoria meno privilegiata dell’umanità: i piccoli, cioè i bambini e ne sono diventato la voce, meglio il rumore chiassoso che chiede di essere amato e considerato. Nei circa 50 anni della mia vita di religioso salesiano ho incontrato centinaia di migliaia di bambini, di tutti i colori e culture diverse. Per loro, meglio, con loro ho perfezionato la mia magia, sperimentando giochi, formule e presentazioni sempre più appropriate e gradevoli.

In un’epoca tecnologica e digitale come la nostra, c’è ancora posto per lo stupore e la meraviglia?

Certamente. Ognuno di noi ne ha una assoluta necessità. È necessario, per una sana igiene mentale e personale, non chiudere le finestre ai sogni e lasciarci un po’ “violentare” dall’assolutamente bello. Questo è per far respirare la nostra anima. E i bambini sono proprio quelli che interpretano meglio l’esigenza di questa necessità che si manifesta nel gioco e nella creatività fantastica. La tecnologia è, comunque, importantissima, per cogliere idee nuove, soprattutto per comunicare meglio e più velocemente, ma deve sempre e soltanto restare un mezzo e mai il fine ultimo. Purtroppo, oggi la comunicazione e il mezzo di trasmissione delle idee è diventato fine a se stesso e, a volte diventa padrone e preponderante sul messaggio stesso. Dovremmo, io penso, ricominciare dai bambini, dalla loro semplicità, dal dare importanza più al loro modo fantastico che alla razionalità del profitto individuale.

Del resto, questa è anche la particolarità dell’essere un mago e un prete: entrambi credono che l’impossibile irreale, possa diventare un possibile reale con la forza della propria volontà e con l’aiuto dal cielo. Entrambi credono nella bontà dell’essere umano e questa è sempre una sana pazzia.

Hai fatto più volte il giro del mondo con la tua valigia piena di giochi di magia e ti sei esibito nei luoghi più lontani e dimenticati. Raccontaci la tua esperienza di “missionario della gioia”

Bellissima e impegnativa domanda che mi dà conforto e nostalgia nello stesso tempo, per cui dovrei scrivere pagine intere di ringraziamenti. Per me la vita con i bambini del mondo è stato il più bel regalo che ho avuto dal cielo. Sono contento di essere nato, di essere prete di don Bosco e di aver scelto di fare il mago con i bambini del mondo, tanto che… se dovessi raccomandare qualche cosa a qualcuno, raccomanderei la mia vita.

Era l’estate del 1993, quando presi una decisione importante, di quelle che i filosofi e gli storici chiamano “epocale”, mentre i benpensanti la definirebbero semplicemente come “irrazionale”, meglio “inadeguata”, in quanto la mia vita scorreva felice tra spettacoli, successi e approvazione della gente e non mi mancava proprio nulla.

Ma, sappiamo che la felicità è un valore inafferrabile e ognuno di noi corre per conseguirla.

Forse la mia decisione fu anche dettata da una frase di John Lennon che lessi quella stessa estate su un libro di citazioni.

Quando avevo cinque anni, mia madre mi ripeteva sempre che la felicità è la chiave della vita.

Quando andai a scuola mi domandarono come volessi essere da grande. Io scrissi: felice.

Mi dissero che non avevo capito il compito, e io dissi loro che non avevano capito la vita.

La mia vita, per continuare a “rischiare di essere felice”, mi spinse, allora, a varcare i confini della terra per regalare la mia magia ai bambini del mondo. Era uno spirito missionario che aveva mosso i miei passi al di fuori dei confini di casa mia ed ero ansioso di regalare il mio sorriso al bambino nero, al bambino giallo, al bambino rosso…

Mi resi però conto, venendo a contatto con tante altre culture, che io avevo ben poco da offrire, mentre mi veniva donato tanto e avevo ancora molto da imparare. Così mi iscrissi al primo anno di una nuova scuola che mi avrebbe reso felice. Ancora una volta la mia magia diventava non uno spettacolo PER ma CON i bambini. I bambini, anche e soprattutto in queste terre dimenticate, erano i miei maestri e gli attori vivi del mio spettacolo e della mia vita. Ora, in seguito ai miei numerosi viaggi, penso di essere giunto alla maturità e aver conseguito una laurea, che arricchisce la mia vita con il titolo di “bambino del mondo”.

Nella mia vita mi sembra di non aver mai perso un valore fondamentale: l’entusiasmo. È stato detto che il trascorrere degli anni raggrinza la pelle, ma il perdere l’entusiasmo raggrinza l’anima. Ebbene io mi trovo ragazzino di un tempo e i sogni alimentano ancora la mia esistenza. In tutti questi anni ho fatto tante cose, alcune belle, importanti e significative, altre poco gradevoli e non certo esemplari. Ebbene ora non mi rammarico per le cose fatte, ma per quelle che non ho fatto e avrei dovuto fare.

Con una valigia, piena di magie e un libro di poesie, ho fatto più volte il giro del mondo: mi sono esibito nelle Ande boliviane e nelle favelas brasiliane, nei villaggi africani della Nigeria, del Kenya, del Madgascar, tra i ragazzi delle Filippine e di Shangai, ancora: tra i tanti Chiriperos (ragazzi di strada) di Santo Domingo e i troppi Boys’ Town di Mombay. Ho varcato i confini del mondo: nella foresta amazzonica, tra i ghiacci dell’Antartide, nei desolati deserti della Somalia, in Messico, al confine con gli Stati Uniti, nella terra di Tex Willer; ancora in Palestina, con i bambini di Amas nell’arida striscia di Gaza e ad Haiti, isola presto dimenticata anche da troppe ONG, con i ragazzi del post terremoto. Ho sofferto per le tragedie di guerre dimenticate da noi tra i ragazzi del nord Uganda o dei lavori “forzati” di migliaia di bambini cambogiani nelle fabbriche di mattoni di Battambong… Ho donato una bacchetta magica a tre Papi: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco (il mio idolo) e mi sono rallegrato per il sorriso di Madre Teresa e delle sue giovani suore nel cortiletto della sua casa madre a Calcutta, dopo un mio spettacolo di magia. Sognare insieme è stupendo. Tutte queste esperienze, pur belle e rilevanti, non sono ancora sufficienti per riempire i sogni di una vita. Quindi, per ora, il Paradiso può attendere. Molte cose mi restano ancora da fare; molte magie da presentare; molti bambini a cui donare, con il sorriso, una maggiore concretezza di vita…. E questo posso farlo solo grazie alla vostra collaborazione. Non lasciatemi solo. Sognare da soli è deludente e impertinente… Sognare insieme è ricchezza e sapienza di vita”.

Tutto questo l’ho descritto nel mio libro autobiografico, che è il romanzo della mia vita: “Il rischio di essere felice”. Più di 5.000 copie vendute in un anno.

Quali sono i segreti della costruzione dei tuoi spettacoli?

È risaputo che ogni mago rispettabile conserva i suoi segreti e, assolutamente, non deve rivelarli ai “babbani”; ma la mia magia non ha segreti per nessuno. Per questo motivo e per il fatto che, fin dall’inizio dei tempi, ogni vecchio mago, conosce il momento e ne sente la necessità di trasmettere la propria saggezza e i propri segreti a un bravo allievo, ho ultimato la compilazione di un libro di magia e giochi di prestigio dal titolo “Sakala Makala”, in cui spiego non solo i trucchi di magia, ma anche il comportamento da tenere per chi vuole essere e diventare un mago per e con i bambini.

La base fondamentale da possedere e da cui partire per avere successo con i bambini è la SEMPLICITÀ, che è il contrario della FALSITÀ, cioè è importante e necessario essere sé stessi a tutti i costi. Non presentarsi con una maschera ma essere un volto e se questo volto è sorridente e felice, il successo è assicurato.

Dalla semplicità del messaggio, possiamo passare ad un altro fattore molto importante per quanto riguarda l’atteggiamento da avere nei confronti dei bambini e questo è LA SIMPATIA, che significa STARE E TROVARSI BENE CON I BAMBINI, come se si fosse a casa propria.Per cui è di fondamentale importanza sviluppare una genuina simpatia per i bambini (fortunato chi già la possiede) e cercare di rallegrarsi al massimo delle loro manifestazioni. È Necessario cercare di capire i bambini nei loro atteggiamenti, nei loro giochi, nei loro scherzi e divertimenti.

Con la Fondazione Mago Sales, il Museo della Magia e la più grande biblioteca magica d’Europa incontri e formi tanti giovani artisti.

Perché questo impegno e cosa ti piacerebbe lasciare loro?

Si, nella mia vita sono stato molto fortunato. Ho avuto grandi occasioni per maturare e completare idee bellissime come la Fondazione Mago Sales, con cui ho aiutato e aiuto tutt’ora centinaia di migliaia di bambini a vivere meglio il grande dono della vita, il Museo della Magia, una struttura museale e un parco gioco, attualmente il più grade d’Europa, con cui incontro quotidianamente centinaia di bambini e famiglie a cui regalo, oltre al sorriso la voglia di mescolare la realtà al sogno e il razionale alla fantasia.

All’interno del Museo della Magia, ho allestito una grandissima biblioteca magica, con 21.760 volumi e 7.540 annate complete di riviste magiche e, anche questa è, attualmente, la più grande in Europa. “Leggere vuol dire profondamente pensare”, scriveva Vittorio Alfieri e tutti noi, soprattutto al giorno d’oggi, ne abbiamo un estremo bisogno. Una raccomandazione e un consiglio a tutti coloro che si apprestano a praticare l’arte meravigliosa dell’inganno, mediante il teatro e la presentazione di giochi di prestigio: “Prediligete i libri. Imparate a rispettarli… hanno la grande qualità di riuscire a far nascere ancora nuovi talenti”. Se poi vi considerate già esperti e maestri, sappiate che la creatività è un oceano immenso, senza fine. Non lasciate arrugginire il vostro stupore. Fate in modo di lasciare aperte le vostre finestre alla meraviglia. Ancora una volta: “Ricominciate dai libri”. I libri, a differenza dei filmati, in cui tutto si esaurisce nell’immagine proiettata, hanno il potere di rendere personale la presentazione dei giochi che, semplicemente descritti, lasciano grande campo alla creatività della nostra mai sopita immaginazione. Sono come un fantastico tappeto volante che ci trasporta in un mondo in cui altrimenti non potremmo entrare. Quindi ricominciate dai libri. Ho anche poi dato inizio ad una scuola della magia in cui insegno a piccoli e grandi, la gioia della mia vita e il segreto per condividere questa gioia con spettacoli di giochi di prestigio o animazione teatrale.

Salutiamoci con un augurio

Mi auguro, con la mia vita, con la mia magia e con i miei insegnamenti, di immettere nell’animo dei giovani a cui rivolgo, ogni giorno, questi miei messaggi di vita, un semino, se pur piccolo, perché possano raccogliere, in un domani molto prossimo, frutti maturi di creatività. Mi auguro di riuscire a far capire loro di non sentirsi bravi, unicamente quando ricopiano un gioco che anno visto fare da un grande mago, solo perché è piaciuto ai “babbani”… Batteranno le mani anche a loro. Mi auguro di avere insegnato a cantare fuori del coro, ad essere inadeguati, ma originali. La Vera Magia, infatti, nasce dai disadattati creativi. Mi auguro. Vi ripeto che non è necessario “uscire di casa” per comperare o “rubare” giochi sempre più nuovi. Guardatevi dentro e troverete tutte le qualità per essere un bravo mago. Imparate dai bambini, i veri possessori della magia creativa. Ogni giorno è buono per ricominciare. Perché copiare! Diventate come i bambini. Imparate da loro aumentate la vostra capacità umana con il sogno e con la magia. Sbagliando si impara, è un vecchio proverbio. Il nuovo potrebbe essere che sbagliando si inventa.

Io credo che la magia, quella grande e quella piccola, possa contribuire a migliorare la vita e ad arricchire la mente. La magia non è solo il luogo delle ipotesi, è la porta spalancata sull’infinito. Va oltre la scienza e la conoscenza. Ma questa dimensione diventa grande soltanto quando impariamo a fare nostra la magia dei bambini; quando, cioè, ci accorgiamo che non c’è più ragione per sentirsi grandi, ma quando nutriamo la necessità di cose nuove e di ricominciare.

Se io fossi mago… un mago vero, vorrei ritornare bambino con la faccia sporca, la saggezza col ciuffo spettinato, la speranza del futuro e con in tasca una matita colorata: la mia prima bacchetta magica.

Se io fossi mago… un mago vero, vorrei avere la stessa passione di quando, all’età di nove anni, feci il primo gioco di magia nel teatrino della scuola materna a Novello, mio paese Natale ed erano in pochi ad applaudirmi: dieci persone in tutto, tra amici e parenti.

Se io fossi mago… un mago vero, vorrei che tutto il mondo fosse un grande palcoscenico e ognuno avesse una parte importante da interpretare e un sogno da realizzare.

Se io fossi un mago… un mago vero, vorrei…

Intervista a cura di Mario Fracassi

Mago Sales, nome d’arte di don Silvio Mantelli, nasce a Novello il 22 gennaio 1944. Sacerdote salesiano e prestigiatore è noto per le missioni di volontariato in tutto il mondo: attraverso la magia Don Silvio ha ideato progetti e spettacoli per “portare un sorriso” ai bambini in difficoltà in Africa, America e Asia. 250 spettacoli l’anno. E’ stato maestro di Arturo Brachetti e di altri bravissimi artisti del teatro d’animazione.
Dirige una scuola dove chiunque può imparare l’arte della recitazione e della rappresentazione magica-teatrale. Ultimamente ha dato inizio a vari progetti, tra cui: “Magiciens sans frontieres”, (maghi in missione speciale) e “Disarmo dei bambini” (una bacchetta magica in cambio di un’arma giocattolo). Il mitico “The Magic Circle” di Londra, la mecca degli illusionisti internazionali, gli ha conferito la “tessera d’argento”, una specie di “laurea” in magia riservata a pochissimi professionisti.

Con la collaborazione di Arturo Brachetti ha fondato una nuova lo SMILAB, cioè laboratorio del sorriso, con una sede che un museo della Magia, una scuola per apprendisti maghi, un teatro ed una biblioteca tematica.