PALLA AL CENTRO 2023 – PERUGIA – LE RECENSIONI DI RENATA REBESCHINI

PALLA AL CENTRO 2023

PERUGIA

Recensioni di Renata Rebeschini

Dieci, venti, cinquanta, duecento…? Non riesco a contare quante sono le vetrine teatrali alle quali ho assistito in questi miei anni nel mondo dell’arte teatrale. Tante, tantissime, lo so. E non parlo di spettacoli in generale (migliaia) ma proprio di quegli incontri organizzati per presentare le produzioni di alcune compagnie teatrali delle proprie zone di competenza, in cui vengono invitati coloro che operano nel mondo teatrale di tutta Italia. In questo caldo mese di luglio, si è svolta la vetrina di Palla al Centro, comprendente le regioni Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio, con qualche bliz di altre regioni. La manifestazione, inserita nel Festival “Gelatine”,  si è svolta a Perugia (e in altri meravigliosi borghi umbri), splendidamente gestita dalla Compagnia Fontemaggiore.

Ebbene, la premessa è necessaria per raccontare come, dopo quattro giornate intense di spostamenti (Perugia, Spello, Trevi, Città della Pieve, Corciano, Magione, Monte del Lago) a spasso col Perugino, e dopo aver assistito a 18 spettacoli, le partenze da Perugia sono state dolorose: troppe coccole, troppe attenzioni, troppe gentilezze! Ma in questo caso il “troppo” non “stroppia! Anzi! Grazie, carissime amiche perugine: siete state più dolci dei vostri famosi baci.

E non dimentico i momenti conviviali di pranzi e cene tra i suggestivi vicoli medievali, o in riva al Trasimeno, o in incantevoli ville e sempre allietati dalla musica dal vivo eseguita da bravi artisti.

Ma ora raccontiamo degli spettacoli quasi tutti piacevoli e di buona qualità (e anche qui caso assolutamente unico in tanti anni!). Ottima scelta, davvero. Andiamo per ordine:

 

primo spettacolo è stato PARTIGIANO PIUMA presentato da Bradamante Teatro.

I testi di Italo Calvino sono da sempre una fucina da cui attingere e in questo caso Francesca Camilla D’Amico porta in scena la storia del piccolo Lindo, un ragazzino dodicenne che vuole unirsi alla lotta partigiana. Un tema duro, poetico e terribile: in casa la sorella si prostituisce, lui sta molto da solo e va spesso nei boschi, trova un suo nascondiglio tra i nidi di ragno.  Ma è grazie a Roscio e Brado che riesce a stare con i partigiani dove spera di trovare un vero amico. E il suo nome in codice sarà Piuma. Un’orchestra di voci, proprio come scrive la D’Amico (attrice e regista), in cui la sola attrice narra, con grande sapienza, la storia. Lei è sicuramente una narratrice di gran talento che cura con estrema attenzione ogni passaggio, ogni cambiamento, ogni suono, ogni canto (molto suggestive le ballate del tempo).

 

STAZIONE CAPITINI – Elementi di una esperienza per la pace di Bottegart

Il perugino Aldo Capitolini è stato il fondatore della Marcia per la Pace. Vediamo, qui, il percorso da lui fatto per infondere il concetto della non violenza. Tre attori in scena, di cui un chitarrista, creano vari quadri per ricostruire gli anni del cammino della famosa marcia. Protagonisti due giovani, Chiara, innamorata dell’ideale della pace, sente le sofferenze delle guerre nel mondo, e Marco, innamorato… di Chiara. Mentre camminano parlano ma non si capiscono… gli scopi sono diversi… Poi  si passa via via a momenti di introspezione di vari personaggi, di dialoghi tra potere e vittima, di accompagnamenti musicali e canti. Artisti bravi, ma forse non sempre usati nel modo migliore e forse testi poco amalgamati con effetti scenici non sempre riusciti.

 

IN FONDO AL MARE Teatro Verde (Roma)/Histoire d’Eux (Nancy).

Tre divertenti sub si immergono nel mare dove scopriamo un universo sottomarino che vive con le stesse dinamiche degli umani. E ci troviamo in piena indagine poliziesca. Eh sì, perché, nella splendida laguna tropicale dove arrivano molti turisti (i più svariati pesci in vacanza), piano piano questi iniziano a scomparire. A guidare le indagini sarà un’aragosta, che, con il suo aiutante, dovrà indagare e vedersela con chi (altri pesci “i cattivi”) cerca di creare scompiglio per i propri interessi. I sub diventano i burattinai della situazione, dando vita e parola ai vari personaggi e lo fanno in modo divertente, professionale, davvero godibile da tutti.

 

CARTA SIA Drogheria Rebelot/Bibo Teatro.

Un giovane artista, in crisi creativa, ha delle apparizioni: strane figure di carta (tutta quella che lui ha stracciato e buttato?) che, grazie ad un ottimo lavoro di teatro su nero, danno forme a gambe? braccia?, o cosa? Curiosa e d’effetto l’idea di queste forme cartacee che si muovono, si rapportano con l’artista, e poi si ricompongono a formare…

 

PICCOLI UNIVERSI SENTIMENTALI Teatro Pan

Sempre difficile creare uno spettacolo per i piccolissimi e questa volta la cosa è ben riuscita: Cinzia Morandi accompagna con delicatezza i suoi spettatori in un infinito in cui nel cielo ci sono peperoni, cipolle e foglie varie e in terra le stelle. Un luogo sospeso fatto di silenzi, di gesti lenti e significativi, di meraviglie e di stupore.

 

IL BUONO DELLE FIABE Panedenti Teatro.

Interessante l’idea di dimostrare che in ognuno di noi, in diverse situazioni della vita, possono coabitare sentimenti opposti: il bene e il male. Poi, dico io, saranno le nostre coscienze, le nostre indoli, il nostro vissuto a saper dosare le cose così come una ricetta culinaria può diventare un capolavoro di bontà o abortire un orribile pasticcio. Ecco, in questo caso la ricetta non è riuscita come una di Cracco, ma neppure come quella di mia sorella (scadente cuoca). Il lavoro di Enrico De Meo andrebbe aggiustato e rivisto in alcuni passaggi. Enrico si è dimostrato, come sempre, un bravo e convincente attore, ma la partner (forse troppo emozionata in una vetrina così importante?) non è stata all’altezza. Ma l’idea, lo ripeto, è davvero buona, per cui qualche aggiustamento potrà sicuramente far crescere lo spettacolo.

 

CONFESSIONI DI SEI PERSONAGGI Fontemaggiore/Attodue.

Lo dico subito: brave, anzi bravissime le due attrici protagoniste dello spettacolo, che, con passione, capacità e forte determinazione hanno condotto uno spettacolo tra il sogno e l’incubo, tra la follia e la realtà. Con loro i “sei personaggi” vogliono specificare situazioni, voglio confessare dettagli, vogliono disfarsi del “personaggio” per diventare “persone”.  Una telecamera in scena diventa l’oggetto per guardare dentro, nei dettagli, in quegli occhi che piangono, a quell’oggetto che ti rimanda dentro te stesso.

 

ROBIN HOOD Teatro Giovani-Teatro Pirata/Armamaxa Teatro.

Una riedizione di uno spettacolo di Enrico Messina, qui in veste di regista, che riesce degnamente a far rivivere la vecchia produzione. In scena due giovani attori, Enrico Desimoni e Giacomo Di Maso, che hanno caratterizzato il racconto del famoso personaggio diventando via via cantastorie, Robin Hood, Little John e i diversi personaggi. In scena una scala che diventa trono, albero, gioco. Assolutamente divertente.

 

TUTTA TESTA  (1° studio) Compagnia 7/8 chili.

Una originalissima idea di Davide Calvaresi che in questo “studio” presenta in video gli abitanti di Tuttatesta, dei quali si vede solo il grande faccione mostrato come in specchi deformanti e, a seconda del carattere di ognuno, le immagini si deformano in maniera significativa. Ma, tutto sommato, nonostante le varie smorfie gli abitanti sono sempre uguali, fino a che non arriva qualcuno di imprevisto: “capovolto”. Un cambiamento inatteso, che però potrebbe migliorare la vita…

AGENZIA GULLIVER La Piccionaia/Teatro del Buratto.

Quasi tutti gli spettacoli presenti nella vetrina perugina sono stati di alto livello e qualcuno nella media. Evidentemente ci vuole sempre quello che cambia la media, probabilmente! Ma che a farlo fosse uno spettacolo presentato da due compagnie conosciute e ben sostenute è stato inaspettato. Inutile parlare del testo, che voleva essere un puro divertissement, ma il tutto è diventato qualcosa che a volte si vede nei villaggi turistici, e neppure dei migliori. Un copione scritto da professionisti ben conosciuti in Veneto, abituati a spettacoli per adulti! Ecco: creare per i giovani spettatori è molto, molto, molto più difficile e, soprattutto, non si deve pensare che “tanto, per i bambini basta così…” perché è proprio per loro che è necessario essere attenti e considerarli a livelli ben più alti. I veri spettatori, piccoli solo di età, non vanno trattati come purtroppo tante persone fanno con i piccolissimi, parlando loro con versetti e smorfiette; e continuare ancora col picì pici pici!!!

Mi spiace dover scrivere così. Ho pensato molto se fare finta di niente, scribacchiare due parole di circostanza e lasciar perdere, ma in coscienza non me la son sentita. Una volta c’è stato chi mi ha detto di “stare attenta” visto che continuo a fare teatro, ma quella mi è sembrata una frase mafiosa. Stare attenta? Cosa vuol dire? Per me significa scrivere con la massima onestà culturale, con rispetto per gli spettatori e per tutti coloro che leggono le mie recensioni (e, lo ripeto, giuste o sbagliate, sono quelle di una persona che fa da decine di anni con la massima correttezza questo mestiere) proprio per sapere il mio pensiero su quanto ho visto. Sono felice quando posso scrivere meraviglie e soffro, davvero, a demolire uno spettacolo ma chi mi conosce e mi apprezza sa che io sono così: vera. Accettatemi. Per la cronaca, devo dire che, usciti dal teatro, il commento di molti (forse di tutti) gli operatori è stato esattamente uguale al mio pensiero… e forse anche peggio.

 

PERFETTA Tib Teatro

Eccomi ora a riprendere con gioia a scrivere di quello che mi piace: qualità nella scrittura, qualità nell’interpretazione, qualità nella regia. Può bastare? Ancora una volta il Tib ha mostrato competenza e classe: una giovane e brava attrice, Grazia Capraro, la sempre sensibile e “perfetta” regista Daniela Nicosia, i divertenti burattini, i video e tutti gli elementi al servizio della narratrice, hanno contribuito a portare in scena uno spettacolo che abbiamo seguito tutto d’un fiato. Perfetto? In realtà sì… ma meglio dire di no perché in effetti nella vita tutto ciò che è perfetto è innaturale: è l’imperfezione che ci rende umani. E meno male, altrimenti…!

 

CAPPUCCETTO ROSSO NEL BOSCO Zaches Teatro

Purtroppo non mi è stato possibile assistere allo spettacolo presentato proprio dentro un bosco e me ne dispiace molto. Ero molto curiosa e dai commenti sentiti poi credo di aver perso un momento estremamente suggestivo.

LA FAVOLOSA STORIA DEL GUERIN MESCHINO Proscenio Teatro.

Ci siamo. Aspettavo con timore lo storico spettacolo di Marco Renzi, spettacolo col quale nel lontano 1989 aveva vinto il Festival Nazionale del Teatro per i Ragazzi.

Una scrittura scenica memorabile, un’interpretazione altrettanto memorabile.  E tale rimarrà, sempre. Mi ero detta: un rifacimento… un attore diverso… aiuto! In effetti c’era il rischio, visto che la regia era sempre quella di Marco Renzi, di vedere in scena la sua cattiva imitazione. Ed ecco la piacevole sorpresa: Marco Abbruzzetti ha saputo mettere la propria personalità nel Guerrin Meschino che è dentro di lui e così lo spettacolo ha decollato. Il racconto di Andrea da Barberino legato anche ai Monti Sibillini (ora sto proprio scrivendo non lontano dalla misteriosa grotta della Sibilla) è fantasioso, ricco di avvenimenti, di attese, di sorprese, di misteri. Bravi i due Marco!

 

JIM E IL PIRATA Pandemonium Teatro.

Quando vedo in scena un attore bravo sono già felice, ma quando è pure giovane, e quindi con notevoli promesse, lo sono anche di più. Un Jim, interpretato dal  giovane, bravo e bello Flavio Panteghini, dà vita alla famosa storia dell’isola del tesoro, alle avventure, ai personaggi, alla ricerca del tesoro. Inutile raccontare la famosa storia, va invece sottolineato che la prova del solo attore in scena, ancora, come dice lui, alle prime armi, è ben riuscita e se questa è la premessa… benvenuto, Flavio, nel difficile mondo di questa meravigliosa arte!

 

OFFICINA PROMETEO Divisoperzero/Florian Metateatro

Francesco Picciotti, estroso burattinaio/attore/scenografo/sognatore, ama sempre narrare i miti degli dei dell’antica Grecia. Questa volta tocca a Prometeo e alla creazione di tutte le cose, compresi animali e uomini. Siamo dentro ad una strana officina, dove tanti oggetti normali, messi insieme da Francesco, artigiano e narratore, diventano qualunque cosa, qualunque oggetto, qualunque animale, qualunque dio dell’Olimpo. Il Picciotti burattinaio dà vita ai suoi personaggi, l’attore dà loro la voce, l’artigiano li assembla, il sognatore gioca con loro. Uno spettacolo colto e divertente insieme. A quanto pare le due cose possono convivere senza bisogno di battutacce o altro per strappare un sorriso.

 

RODARI SMART I Teatrini

Marta Verduccio, accompagnata dal musicista Dario Mennella, ci porta nel magico mondo dell’indimenticato Gianni Rodari, con l’attenta regia di Giovanna Facciolo. Sempre vincenti, quando si ricordano le storie del Rodari, messe in scena con garbo, con competenza, con leggerezza.

 

PICCOLA STREGA Art N/veau

Lettura a due voci con musica dal vivo e ombre. Così viene presentato lo spettacolo con le espressive interpreti femminili, Giulia Zeetti e Alessandra Comparozzi, le ottime sonorità, ben equilibrate al servizio del testo, del bravo Gianfranco De Franco e i giochi di ombre  di Federica Ferrari. Il racconto della Piccola strega che la madre, prima di morire, ha affidato ad un Orco scorre piacevolmente mantenendo sempre viva l’attenzione grazie all’interpretazione, una particolarmente esemplare, delle due attrici.

 

ATLANTIDE Cada die Teatro/La Baracca Testoni Ragazzi.

Un binomio davvero ben riuscito quello delle due compagnie che hanno presentato lo spettacolo. Scritto a quattro mani (due di Cada die e due della Baracca Testori) e interpretato da due abili attori (Fabio Galanti e Silvestro Zaccadi, uno per compagnia), la rappresentazione scorre, con l’attenta regia (anch’essa doppia con Bruno Cappagli e Mauro Mou) portandoci nel sogno della misteriosa isola scomparsa, la mitica Atlantide. Un sogno che nasce da due personaggi ordinari, che vivono una vita e un lavoro banali, senza alcun stimolo per sognare, finché i due trovando un misterioso pacco, che si ripresenta continuamente e che, dopo dubbi e timori decidono di aprire…