COSTRUIRE IL TEATRO – INTERVISTA AD EMANUELE MORGESE

Di necessità virtù se partiamo da questa necessità, sì ho sempre considerato il teatro una missione, una missione sana, con missione di vita, una missione di energie, una visione positiva di creatività di voglia di vivere, perché il teatro è vita. teatro Z nasce più di vent’anni fa nel 1999, allorquando, insieme ad alcuni amici, vivevo a roma all’epoca, decidemmo di fondare questa compagnia teatrale. Z perché l’ultima lettera dell’alfabeto, ma la parola Zeta contiene la A che è la prima lettera dell’alfabeto. Era tutto un gioco giovanile di filosofia per dire che siamo arrivati ultimi arrivati ma poi saranno i primi e del nostro piccolo Abbiamo fatto un bel percorso in questi venti più anni e più anni di attività. Teatro Zeta dell’Aquila ha sede qui in Abruzzo. L’Aquila è sede anche del teatro Stabile e siamo noi quelli che facciamo alternativa sperimentale di drammaturgia contemporanea l’impegno Quotidiano tra la scuola di teatro per professionisti e non, teatro per ragazzi che si coniuga con la stagione Papaveri e papere di cui il teatrop è spesso ospite Grande ospite con una bellissima scheda audio portati qui a L’Aquila. Poi c’è la stagione di volo Libero, la statistica la stagione di drammaturgia e teatro contemporaneo e le tantissime opzioni, e dico tantissime perché quest’anno Appunto sono più di dieci le produzioni che girano in tutta Italia della compagnia teatrale ultimamente abbiamo aperto una sede nella città di Cagliari perché c’è un bel rapporto con la regione Sardegna da anni e quindi abbiamo deciso di aprire un’altra sede che si chiama actor studio. Questo è il quadro generale per quanto riguarda le nostre attività soprattutto che mi vede come attore e regista. Noi che facciamo teatro siamo attori, registi, sognatori della cultura.

Questo teatro è un teatro di proprietà, quindi dei costruttori di cultura?

Dopo che ci fu il sisma a L’Aquila nel 2009 per caso, o per fortuna, siamo riusciti a entrare nelle file di finanziamenti, o co finanziamenti perché naturalmente sono stati finanziamenti in parte da soldi pubblici, siamo riusciti a costruire questa struttura, questo scrigno magico, questa bellissima opera. Sono 3 cubi, un teatro di 200 posti, la sede del cinema Teatro Z, e infatti nel 2020 diventa anche cinema la sala teatrale e offre alla città una alternativa, siamo a 5 chilometri dal centro storico. Lo abbiamo costruito nel 0, dalla fondazioni. Ho visto personalmente tutto, da progetto, alla posa della prima pietra fino alla ultima lampadina di questo teatro. Come potete immaginare in quest’Italia in cui i teatri chiudono. Mi dispiace perché L’aquila ha un bellissimo teatro comunale ma in questa situazione, Mi possa auto con piacere del mio lavoro. Il teatro per le porte a molti spettatori, a tantissima attività e a moltissime scuole, Associazioni del territorio e come scuole di danza scuole di teatro Scuola di teatro amatoriale. Sicuramente dal punto di vista sociale è un risultato tangibile.

Ci interessava molto il fatto che hai seguito tutte le fasi, dalla costruzione alla progettazione, forse anche il teatro ha questa artigianalità. I maestri del terzo teatro parlano dell’uomo faber che costruisce. Tu condividi?

A mio avviso l’uomo non è solo attore e regista ma è anche costruttore del teatro in tutti i sensi, anche quando faccio regia non riesco a concepire più gli spettacoli se non penso i costumi e alle scene punto sono un manovale Del Teatro. Il fatto che io abbia ottenuto delle competenze Di ordine tecnico Non solo nella costruzione ma anche negli allestimenti Nella parte elettrica, nel gioco scenico e nel disegno luci. Nel prossimo spettacolo, Apolidia, è scritto diretto e interpretato, ho fatto costumi scrittura testo, dopo 30 anni di teatro e dopo che sono stato a Napoli in cui ho iniziato il mio percorso artistico, concepisco il teatro a tutto tondo compresa la costruzione dei teatri. La costruzione della sala creata a Cagliari, l’ho fatto in cinque giorni come operaio del teatro, ho visto questa sala parrocchiale ho portato degli elementi, con l’aiuto di elettricisti è di professionalità specifiche, lo allestito e l’ho progettato io. All’interno del Teatro ho voluto un parco scenico di 150 metri quadrati o più, sapete benissimo che gli spazi scenici sono quelli più sacrificati ma, dal teatrante, ho dato  importanza a ciò che doveva essere lo spazio necessario per gli artisti. Molto spesso è difficile passare tra le quinte, negli spazi dietro il palcoscenico, con le professionalità specifiche come ingegneri architetti etc, ho voluto concepito una struttura che fosse funzionale per chi fa questo mestiere.

Quest’intervista la stiamo facendo con Utopia, un’associazione di secondo livello, costituita da compagnie che si occupano di produrre e distribuire teatro ragazzi. La domanda è: ancora il teatro può dare qualcosa in generale, ma soprattutto, alle nuove generazioni?

Sì il teatro ragazzi è un settore in cui investiamo molto, l’ultimo lavoro è “una Cenerentola tutta da ridere” proprio perché si parte da lì, Io ho iniziato a fare teatro ragazzi e poi sono passato avanti, anche se molte volte ci torno Anche perché a mio avviso è fondamentale nell’istruzione dei ragazzi, a mio parere dovrebbe essere insegnato nelle scuole. Ho tentato attraverso il Miur e altre istituzioni di fare introdurre la materia teatro, Questa potrebbe essere una bella rivoluzione ministeriale, il Miur dovrebbe pensare di inserire questa attività, positiva, fisica, spirituale, quindi mente corpo e voce. Il teatro è tutto. Dovrebbe essere inserita nelle materie scolastiche.

Il lavoro che fa Utopia, è un’utopia, quindi speriamo che tutto questo possa essere realizzato un domani. Quindi sì, è fondamentale per l’istruzione delle nuove generazioni, il teatro ha formato ed educato moltissime figure che adesso sono ai vertici della società di strutture importanti e non dimentichiamo che il teatro si faceva nelle parrocchie. Sono molto importanti queste realtà, creano comunità, creano aggregazione. Io ho sempre voluto che questo teatro fosse un posto di aggregazione sociale. L’Aquila dopo il terremoto è cambiata molto, probabilmente siamo un Baluardo sul territorio molto attenti alle nuove generazioni con ad esempio le matinè, è un territorio difficile, è un territorio chiuso è un territorio montano come l’Abruzzo.

Dal punto di vista formativo o pedagogico avete avviato qualcosa?

C’è la scuola di teatro per teatro ragazzi e teatro per bambini, all’interno del territorio C’è poca competenza e le persone che vogliono formarsi escono dall’Abruzzo andando nelle varie città in cui c’è una possibilità di istruzione più completa.

Siamo riconosciuti, inoltre per l’audiovisivo, nel quale la regione Abruzzo è molto indietro.

Senza fare distinzioni tra nord e sud, ma i teatri di Bologna o di altre città hanno sostegni molto più importanti.

Qui siamo indietro, nella comunicazione con le amministrazioni comunali, con le amministrazioni regionali. C’è una polemica sul bando delle residenze, noi siamo una struttura su 17.000 metri quadrati con residenze interne, ci hanno scartato dal bando nonostante facessimo scambi culturali con l’Albania per non parlare di altre interazioni in Europa.

Noi non siamo stati selezionati, per dare spazio ad altre realtà con molte competenze, ma che non hanno un riscontro strutturale come il nostro.

Noi comunque andiamo avanti e grazie tante ad Utopia per il lavoro che sta facendo.

Faremo fiorire questa piramide nel deserto.

intervista a cura di Pierpaolo Bonaccurso