FORMIA, UNA SALA CULTURALE INTITOLATA A IQBAL MASIH

“Un popolo senza teatro è un popolo morto”, così recitava il mese scorso fa lo striscione appeso al Teatro Bellini di Catania a rischio chiusura. Aprire gli spazi alla cultura non è solo un diritto ma anche un dovere.

Il 17 novembre alle 16:30 nel centro della città di Formia (Lt) è stata intitolata la nuova Sala Culturale Iqbal Masih (via Vitruvio, 342). La sala, che nasce sotto la parrocchia Madonna del Carmine, è nei ricordi e nella memoria di tanti come ex cinema e luogo di ritrovo culturale. Qui hanno iniziato la loro attività le prime compagnie teatrali della città tra cui l’attuale Teatro Bertolt Brecht che, in collaborazione con la comunità parrocchiale, ha dato vita al progetto di uno spazio culturale, teatrale e musicale principalmente dedicato all’infanzia e all’adolescenza.

In una città che soffre la carenza di spazi culturali grandi e fruibili l’apertura della sala diventa un segno importante. E’ partita una raccolta fondi per ristrutturarla, migliorarla e riscaldarla: 20 euro per una poltrona, 50 euro per un faro, 100 euro per un mq di pavimento, 200 euro per un m3 di riscaldamento (info: www.teatrobertoltbrecht.it).

<E’ per l’intera comunità un sogno poter vedere riaperta la sala. Pensiamo sia anche un grande segno per la città e speriamo nel contributo di tutti. La comunità ha deciso di intitolarlo ad Iqbal, un bambino di 10 anni che ha saputo insegnarci il coraggio della dignità>, afferma il parroco don Carlo Lembo.

<Un nuovo spazio che si apre alla comunità ed al territorio è una nuova vita portatrice di nuove sfide ed avventure. Lo spazio Iqbal Masih vuole aprirsi a progetti dedicati all’infanzia, all’interculturalità, all’incontro. Ce lo immaginiamo come un albero saggio e con già tanti rami giovani pronti a dare i loro frutti . Ringraziamo quanti offriranno il loro contributo per poterlo fare bello e libero. Noi ci metteremo tutta la nostra storia, la nostra professione e tutti i nostri sogni più belli>, continua il direttore artistico del Brecht Maurizio Stammati.