MONI OVADIA – LA VOCE, IL PENSIERO, LO SGUARDO DI UN MAESTRO

MONI OVADIA – LA VOCE, IL PENSIERO, LO SGUARDO DI UN MAESTRO

A cura di Silvia Priori

Era il 1987, era la Scuola del Piccolo Teatro di Milano frequentavo il terzo anno attori e tu eri stato invitato dal Direttore Renato Palazzi a dirigere il corso attori. Ci è bastata una tua sola lezione per farci innamorare della tua arte… sei attore, regista, drammaturgo, co-sceneggiatore, musicista, cantante, ricercatore, sei un sognatore, uno studioso…ma soprattutto un uomo di mente e di cuore che ci ha lasciato importanti insegnamenti di vita.

Quali sono i tuoi ricordi?

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Hai lavorato con numerose personalità della scena tra cui Pier’Alli, Bolek Polivka, Tadeusz Kantor, Giorgio Marini, Franco Parenti e nel 1993 sei in scena con “Oylem Goylem”, una creazione di teatro musicale in forma di cabaret, che riscuote un enorme successo da parte del pubblico e della critica giornalistica. A questo spettacolo ne seguiranno molti altri, ma in quale spettacolo ti riconosci maggiormente?

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Per il cinema hai lavorato con molti registi, tra cui Nanni Moretti, Mario Monicelli, Roberto Faenza, Roberto Andò, ma il tuo amore per il teatro credo resti inalterato. Per cinque anni sei stato Direttore Artistico di Mittelfest di Cividale del Friuli… un impresa titanica, sei considerato uno dei più prestigiosi e popolari uomini di cultura ed artisti della scena italiana. Il tuo teatro musicale, ispirato alla cultura yiddish è unico nel suo genere, in Italia ed in Europa. Sei anche conosciuto per il tuo costante impegno etico e civile a sostegno dei diritti e della pace. Come si può oggi fare la pace? Che possibilità resta al teatro?

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Dalla scena internazionale alla Piccola Spoleto di Cadegliano. Nel 2011 ti invitai a venire al mio Festival a Cadegliano, un piccolo paese di confine sul lago di Lugano e fu un re-incontro meraviglioso. Ero davvero contenta di riceverti nella mia casa. Allestimmo un piccolo palco nel giardino e la sera il pubblico accorso da ogni parte della Lombardia rimase incantato dalle tua presenza. Poi restammo a parlare tutta la sera… e ascoltarti era come illuminarsi di senso…

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